Il Portafoglio



Sabato 28.10.2011 sono andata ai musei vaticani. La mia amica Sylvie della Svizzera era a Roma e lei aveva prenotato i biglietti su internet per lei, suo figlio Arthur, i mei figli e me.
Partendo a casa Francesco ha fatto un capriccio orribile perché voleva portare sui soldi. Erano tutti in spizzoli e dunque il suo piccolo portafoglio era molto pesante. Per questo io non volevo che Francesco lo portasse perché alla fine fossero secura che sarai stata io a portare questo carico per tutti i corridoi lungissimi dei musei vaticani...
Francesco ha urlato come un pazzo, si è buttato per terra e s’è refiutato di mettere le scarpe. Tutto questo davanti alla mia amica. Per fortuna lei ha come me due maschi con un carattere forte. Ero fiera di me perché io sono rimasta abbastanza calma. L’ho messo davanti la porta per calmarsi. Comunque io ero gia esaurita alle dieci e trenta di mattina. Trovo che sia brutale come i bambini mi mandino in bestia.
In questo stato gia un po nervoso siamo arrivati alla metro di Piazza Vittorio Emanuele.
La metro in direzione Battistini era gia li e noi ci siamo sbrigati di salire con la folla all’ultimo momento.
Sfortunatamente l’ultimo momento era gia passato: La porta si é chiusa davanti il naso di Arthur. Noi erano dentro la metro, lui restava sul banchino. Abbiamo gridato, eravamo disperati. Io non ci potevo credere: l’incubo de tutte le mamme era successo.
La mia amica ha cominciato a piangere. Siamo scesi a la fermata seguente, Termini. La mia amica era al limite di una crisi di nervi. C’era tantissima gente. Una folla incredibile. Stavo consolando la mia amica. Lei pensava che Arthur sarebbe arrivato con la metro seguente. Io invece pensavo che forse Arthur penssase che noi saremo tornati indietro a la fermata Vittorio Emanuele per prederlo.
Siamo stati sulla banchina a Termini. Io ero pui calma della mia amica – naturalmente. E avevo la sensazione che tutto sarebbe andato bene. Comunque i cinque minuti fino al arrivo della metro seguente erano lungissimi. Per fortuna Arthur é arrivato senza problemi e abbastanza calmo con quella metro. Eravamo tutti commossi, anche la gente nella metro che aveva osservato il nostro drama. Dopo le esperienze come questa penso sempre che ci facciamo sempre troppo pensieri per le cose senza importanza e che bisogna essere piu riconoscenti della notra vita privilegiata.
Arrivando ai musei ci siamo un po tranquilizzati quando io mi sono resa conto che non avevo piu mio portafoglio. L’abbiamo cercato dappertutto – in vano. Avevo gia la sensazione secura che mio nuovo bellissimo portafoglio di Gucci fosse stato rubato. Ho passato l’ora seguente a chiamare le banche per bloccare la mia carta bancomat e mia carta di credito. Ero agitata e cosi comporre i numeri di telefono era una sfida. Per fortuna la mia carta di identita e due altre carte di banca non erano nel portafoglio.
In questo stato siamo andati vedere la cappella sistina. Madonna!!

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